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“Quattro anni senza i miei figli per colpa di una calunnia”. Il dramma di Annamaria Notario

Costretta a vivere da 4 anni senza i suoi bambini. Il motivo? Una falsa accusa di stalking montata ad arte dalla nuova compagna del marito. È toccato ad una mamma di Ivrea, Annamaria Notario. L’ultima foto insieme li ritraeva tutti e quattro dentro un cuore rosa, lei e i suoi tre piccoli: immagini ormai sfocate di una quotidianità sempre più lontana, interrotta da un incubo che ancora non vuole finire.

È il 2014: Annamaria Notario ha 33 anni e tre figli, una vita come tante. Fino a quando, in un tranquillo giorno di luglio, riceve una telefonata dai Carabinieri che la invitano a recarsi in caserma e di portare con sé i suoi bambini. Niente sarà più come prima: in caserma trova ad aspettarla gli assistenti sociali e un’ordinanza del Tribunale di Torino che dispone il trasferimento dei due bimbi più piccoli presso una comunità protetta e l’affidamento del più grande al padre.

Da allora Annamaria è piombata in un baratro giudiziario fatto di accuse assurde, abilmente costruite dalla sua rivale in amore che ha fatto di tutto per rovinarle la vita. Giulia Baro – questo è il nome della donna – proprio ieri è stata condannata per calunnia a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Aveva iniziato strappandole il compagno, ma non le è bastato. Bugie su bugie, denunce di stalking e minacce, richieste di “aiuto” ad alcuni carabinieri ora indagati, gli agganci giusti: un mix micidiale che ha definitivamente annientato una mamma senza colpa.

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“Mi crollò il mondo addosso”

“Cosa provai? Mi crollò il mondo addosso”, racconta oggi Annamaria a La Stampa. Dalla fine del 2013 ha subito di tutto, dalle misure cautelari – 6 mesi di divieto di dimora e 21 giorni di arresti domiciliari – al definitivo allontanamento dei figli; fino a quando lo stesso Sostituto Procuratore, Chiara Molinari, si accorge che qualcosa non va e dispone nuove indagini.

annamaria notario

Giulia Baro è stata tradita dal suo stesso accanimento: il 24 novembre 2014 scrive una lettera anonima carica di insulti e la spedisce alle assistenti sociali che avevano tolto i figli ad Annamaria. Nella foga cerca di creare ancora le condizioni per “incastrare” l’ignara donna; ma non si è resa conto che la mail partiva dal suo pc aziendale e avrebbe potuto essere rintracciata.

“Voleva gettare altro fango sulla mia cliente spacciandosi per lei”: è Edoardo Carmagnola, l’avvocato di Annamaria, a commentare l’episodio. Episodio che è costato caro alla Baro: quella lettera ha fatto partire le indagini che hanno rivelato subito l’identità della sua ideatrice, portando anche all’arresto di Giulia Baro il 16 aprile 2015 e, ora, alla sua condanna.
Nel frattempo è emersa l’assoluta estraneità di Annamaria alle accuse di stalking che l’hanno portata a vivere un incubo. Quando Annamaria avrebbe dovuto seguire e minacciarla, in realtà si trovava al lavoro. Confermato da diversi testimoni”, sottolinea Carmagnola.

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Il dramma di Annamaria Notario non è ancora finito

Dopo una lunga battaglia durata 4 anni è dunque arrivata la sentenza che fa luce su questa triste vicenda. Annamaria Notario è finalmente riabilitata; un Tribunale ha messo nero su bianco che le accuse – le stesse che l’hanno portata a perdere i suoi figli – erano inventate. Ma il suo calvario giudiziario non è ancora finito.

annamaria notario

Durante le indagini sono emersi nuovi dettagli. Giulia Baro sarebbe stata aiutata da due carabinieri di Montanaro, oggi indagati, che entrarono nei database dell’Arma per farle un favore; si cerca anche di fare luce sulla relazione a firma di una dipendente del servizio sociale dell’Asl To4; l’atto si sarebbe basato sulle sole accuse infondate della Baro portando il Tribunale di Torino a disporre l’allontanamento dei piccoli dalla casa familiare.

“Non avrò pace finché non riavrò i miei bambini”: è l’unica cosa che Annamaria Notario riesce a dire dopo la sentenza emessa dal Tribunale di Ivrea nella persona del Giudice Elena Stoppini. Ma questa battaglia è ancora in pieno svolgimento davanti al Tribunale Civile che ha già disposto una nuova CTU.

Se non ci saranno altri ritardi, a luglio Annamaria avrà una risposta sulla sua capacità genitoriale. E forse su questo incubo verrà messa la parola fine.

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