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Curva dei contagi da Coronavirus: ecco quando caleranno i casi

Il fenomeno Coronavirus sta investendo tutto il mondo. Il contagio avviene però nei vari Paesi in misura disomogenea. Le nazioni che stanno più soffrendo in questo periodo, oltre alla Cina che finalmente sta vedendo la luce, sono l’Iran, la Corea, ma soprattutto l’Italia, dove il numero di contagiati sale giornalmente in maniera vertiginosa, portando il nostro sistema sanitario al collasso. Ma la domanda che tutti ci facciamo è: quando scenderà la curva dei contagi?

Quando scenderà la curva dei contagi

Secondo un esperto, il virologo Fabrizio Pregliasco, i casi di contagio al momento sarebbero sottostimati. “Siamo di fronte a un iceberg. Noi ne vediamo solo la punta, ma sommerso, sott’acqua, dove non riusciamo a vedere, c’è molto di più”.

Secondo il virologo, il peggio deve ancora venire. Infatti, secondo la sua opinione nelle prossime due settimane dovremmo assistere ad un incremento dei casi e alla nascita di nuovi focolai. Questo ovviamente dipende dai tempi di incubazione del Coronavirus e dal dato che molti casi non hanno ancora manifestato sintomi da Codiv-19 o sono asintomatici.

Per appiattire la curva dei contagi e ridurre i casi quello che servirebbe è cercare di spalmare i contagiati nel tempo, in modo da poter gestire meglio la situazione e non mandare al collasso il già precario sistema sanitario nazionale.

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Insomma, se nel frattempo l’Italia non si arrende e va avanti a colpi di “Tutto andrà bene” e Inno nazionale gridato al balcone, solo dopo il 20 aprile la curva potrebbe iniziare a scendere e i casi diminuire.

Differente tasso di letalità dei contagiati tra Italia e Corea

L’esperto ha spiegato inoltre la differenza del tasso di letalità tra Italia e Corea a parità di contagi. “Le indagini genetiche dimostrano che non ci sono variazioni del Coronavis nei due Paesi e su piccoli numeri queste variazioni ci possono stare”.

Poi continua: “Anche se non mi sembra che le due popolazioni varino molto per età. Forse siamo leggermente più anziani, ma nulla da giustificare questi numeri”.

Sull’aumento dei contagi in Italia, ogni giorno più elevato, “probabilmente vuol dire che stiamo raggiungendo il limite della nostra capacità di risposta e probabilmente spiega anche i morti. Abbiamo un buon sistema sanitario, ma lo stiamo mettendo a dura prova con l’emergenza Coronavirus”.

Poi il virologo aggiunge: “Ricordiamo che il nostro Sistema Sanitario Nazionale è abituato a gestire tutt’altro tipo di circostanze. Consideriamo che il 70% delle risorse destinate alla sanità vengono spese per la popolazione fragile, che è pari a circa il 30% del totale.

Dovremmo pensare di rivedere come gestire al meglio i posti letto, e le risorse, per le emergenze e quelli invece per i soggetti cronici e le lungodegenze”.

Sulla scarsa mortalità in Germania Pregliasco si è espresso cosi: “È una questione di tempo. Ciò che è successo da noi potrebbe con grande probabilità succedere anche in Germania”.

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