Storie di donne

Lettera alla mia futura nuora: sono la mamma di un maschio (BELLISSIMA di Loredana Amodeo)

Simpatica come poche, questa “lettera alla mia futura nuora” di Loredana Amodeo ha conquistato il web per la sua straordinaria capacità comunicativa. Gioie e dolori della “mamma di un maschio” vengono presentate con sottile ironia e sprazzi di genialità. L’autrice, interpretando il comune sentire, rivela il “lato oscuro della suocera” e, forse, quello che solitamente nessuna donna che vive questa condizione avrebbe il coraggio di ammettere. Sul finale abbiamo ripreso alcune varianti trovate sul web (le versioni sono davvero tantissime) che danno un ultimo tocco di coloritura alla lettera alla nuora: speriamo che l’autrice non ce ne voglia! Leggiamola:

Sono la mamma di un maschio.

Ragazze mie, essere la mamma di un maschio ci espone a diventare la figura più discussa, odiata e criticata di sempre: la SUOCERA

Sì donne, diventeremo SUOCERE.

Anche le mamme di femmine diventano suocere, certo, ma da che mondo è mondo è la suocera della donna l’elemento critico di ogni famiglia; la suocera è quella che per antonomasia non vuole staccare il cordone dal figlio. Mai.

Ma andiamo ad analizzare la suocera, partendo da quando è semplicemente la mamma di un maschio.

Diciamocelo, noi mamme di maschi dobbiamo fare un lavoro duro. Non è semplice essere mamme di maschi. Perché?

Partiamo dal principio: la scelta del nome.

Quando ero all’inizio della mia gravidanza avevo una nota sul cellulare dove annotavo tutti i bei nomi che mi venivano in mente. La lista dei nomi femminili era infinita, quella maschile ne aveva 4. Ma tanto è femmina, me lo sento! Invece no. È maschio. E allora scegliamo tra Dario e Andrea. Se non altro, non abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta.

NON PERDERTI  Fatima, la donna che imparò dai segni del destino (BELLISSIMA)

E vogliamo parlare dello shopping?

Solo la mamma di un maschio sa cosa si prova quando vai a comprare i vestiti al bambino: entri nel negozio più grande e assortito del centro commerciale. C’è tanta roba e di certo troverai tante cose bellissime. E invece, puntualmente, trovi migliaia di meravigliosi capi femminili e super alla moda; e il piccolo angolino in fondo riservato al maschio, con solo maglie e pantaloni, che cambi personaggio, cambi colore, ma sempre maglie e pantaloni restano.

Niente leggings per noi, niente gonne di tulle, niente vestitini a palloncino, niente rosa, fucsia e glitter, niente pizzi e merletti. No. Solo cotone, jeans, e velluto. Noi mamme di maschi dobbiamo accontentarci del nostro scaffalino all’angolo. E questo è frustrante, davvero…

Giocattoli. Quanto sono brutti i giocattoli per i maschi?

Mostri, macchine, attrezzi da lavoro plasticosi, macchine e macchinine. Avevo già detto macchine? Non vi dico che scossa al cuore di pura gioia ho provato quando ho letto che la Montessori dice che sì, anche i maschi possono giocare con le cucine! Le mamme di femmine me le immagino lì, eteree, dolci e composte, a pettinare le Barbie della figlioletta, a sorseggiare un finto tè in quelle belle tazzine con i fiorellini, sedute ad un piccolo tavolo insieme a bambole e peluchetti morbidi e teneri, mentre dolci musichette aleggiano nell’aria. Noi no. Noi alle orecchie avremo sempre il frastuono di robot spara-frasi-assurde, di martelli finti che picchiano su chiodi finti; di lotte tra Spiderman e l’uomo d’acciaio, e il Meeem Meeeeem di auto super veloci.

Per non parlare di quanto siano sporcaccioni…

Sempre impantanati, sempre con le mani zozze, sempre sudati e spettinati…

NON PERDERTI  Lascia la sposa sull’altare, lei non si scoraggia e spiazza tutti

Ma poi c’è il risvolto della medaglia.

Quando una mamma si sente dire dal proprio bambino “Sei la più bella del mondo” come può non sciogliersi? Quando ti dà quei bacini umidi e amorosi, quando ti cerca e ti preferisce tra tutti, quando ti guarda in quel modo in cui nessun’altro essere umano maschio ti guarderà mai, quel modo che ti fa’ sentire unica, necessaria, insostituibile.

Quindi futura nuora, questa è una lettera indirizzata a te:

io mi sto sorbendo vestiti che non mi danno alcuna soddisfazione, non sto pettinando bambole e probabilmente tra qualche anno mi ritroverò a fare la caccia ai vermi. Ci sarò io a fare il tifo alle sue partite di calcetto e a spronarlo sgolandomi quando quel gol proprio non vuole entrare; ci sarò io ad asciugargli il moccio mentre lui me lo vuole strofinare tra i capelli ridendo come un matto, ci sarò io quando la prima ragazza gli spezzerà il cuore, che TI auguro, non sarai tu. E mi verrà difficile separarmi da tutto questo. E dovrò anche accettare di non essere più la donna insostituibile della sua vita, la necessaria, la più bella. Poi quella donna sarai tu. Ed io prometto di crescerlo nel migliore dei modi, spero di tirare su un buon marito, uno di quelli che ti aiuta in casa e che sa come far sentire speciale una donna (…).

Quindi, cara nuora: riconoscenza!

Quell’uomo speciale che hai accanto l’ho generato e cresciuto io! E… sii paziente se talvolta, magari senza rendermene conto, sarò fastidiosa e ti punzecchierò, forse un po’ gelosa. Se ti preciserò che come mio figlio non c’è nessuno e che merita il meglio; o se farò la parmigiana e puntualizzerò ogni volta che lui la mia parmigiana la preferisce a tutte le altre; se lo chiamerò ogni giorno; o se quando verrà a trovarmi lo tratterò come un bambino facendogli trovare tutte le sue cose preferite; se non saprò bilanciare le mie attenzioni; e se storcerò il naso leggermente, se la sua camicia non è stirata in maniera perfetta.

NON PERDERTI  "Quando avrai dei figli?": la donna che ha ideato la risposta perfetta alla domanda peggiore

Ma lo amo, e anche se vorrei lui restasse per sempre il mio bambino; so bene che non andrà così, so che crescerà e spiccherà il volo. E allora, proprio in nome dell’amore che ho per lui, cercherò di comportarmi in maniera intelligente.

Ma certamente qualcosa la sbaglierò; però sappi che tutto quello che farò, sia le cose positive che negative, le farò mosse dall’amore per lui. Perché io ti rispetterò e tratterò COME UNA FIGLIA, cara nuora, in quanto sarai per allora la prediletta di mio figlio; ma lui è il mio bambino, e lo sarà per sempre: sappilo!

Con affetto, tua suocera.

Insomma, il bello di essere mamma è anche questo. Ridere delle situazioni più semplici eppure ai confini della realtà. E tutto, sempre, con il gran sorriso e l’immenso cuore che solo una mamma riesce ad avere.

Ti è piaciuta questa bellissima lettera alla nuora? Leggi l’articolo integrale: riderai per tre giorni!

Per seguire Loredana Amodeo su Facebook: Loredana Amodeo – Sproloqui, Scarabocchi, Scatti …Ne vale la pena!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *